…piste poco note, un po’ di sabbia, 22 anni di esperienza e tanta passione

  • ediz. #61: 19-27 ottobre 2024 da Genova x SUV  (tipo RANGE ROVER  & Co)

  • ediz. #62: 30 ott – 7 novembre 2024 da Genova x big enduro e  4×4 con ridotte

 


COME e QUANDO PARTECIPARE?

  • con la vostra moto da soli o col vostro 4×4
  • quando? nelle date ufficiali o se siete un gruppetto, realizziamo il viaggio quando volete voi!

L’itinerario, originale, è stato messo a punto dallo Staff di Camelus/Tunisialternativa, unisce aspetti turistici ad aspetti etnici e culturali. Durante questo viaggio esploreremo i principali aspetti del Sahara tunisino: il deserto montagnoso, il piccolo ecosistema della savana, i laghi salati, il deserto di sabbia… Visiteremo alcune interessanti località famose (tra le quali Sousse, Douz e Matmata) e alcune altrettanto affascinanti ma… saranno località “fantasma”. Non fatevi trarre in inganno dal programma apparentemente “standard”. Lo è solo nella parte relativa ai pernottamenti, che avvengono in strutture alberghiere standard. Le “strade” (piste, dune) che sceglieremo per congiungere un luogo all’altro, saranno piuttosto inedite per la maggior parte di voi, in puro stile Tunisialternativa. Ma, cosa ancora più importante, è il nostro approccio al deserto e il nostro modo di viaggiare. Quindi un vero viaggio, non una vacanza o una scorribanda per mostrare i “muscoli” dei nostri veicoli o in senso più lato, della nostra cultura occidentale. Un viaggio invece fatto in punta di piedi, alla scoperta delle meraviglie della Tunisia.

Programma di viaggio

La partenza avviene da Genova, ritorno 8 giorni dopo.  Le date esatte di partenza sono qui (cliccare prego) sottoforma di eventi fbook.

Mercoledì 20 Marzo: inbarco e navigazione

Imbarco a Genova. Ritrovo 4 prima dell’orario di partenza del traghetto. Imbarco e navigazione.

Giovedì 21 Marzo: navigazione e sbarco

A tarda notte (ore 24 o… dopo) arrivo nel porto di Tunisi e sbarco. Disbrigo delle pratiche doganali (tali pratiche possono essere lunghe, armarsi di molta calma). NOTA IMPORTANTE: all’interno del porto, presso gli sportelli bancari lì presenti, cambiare almeno 200€ in dinari tunisini per le spese personali come carburante, parcheggi, pedaggi e bevande! Trasferimento in Hotel e “pernottamento”.

Venerdì 22 Marzo: trasferimento a Matmata (500 km)

Dopo colazione (se prevista dalla riservazione in Hotel) ci rechiamo a fare benzina e a procurarci le SIM tunisine a Tunisi. Poi partiamo per un lungo trasferimento autostradale/statale verso Matmata. Abbastanza noioso per chi era tante volte in Tunisia ma comunque avvincente per chi è alla sua “prima volta”, in quanto comunque verso la fine della tappa i panorami si fanno interessanti. Cena e permottamento in un umile ma caratteristico hotel “troglodita”. Per chi è alla prima esperienza nordafricana sarà…. il primo incontro con la cucina tunisina (1:10 co quella italiana, senza offesa per l’amor di Allah…) e con i semplici giacigli e bagni in comune…. . Unica chicca: a cena sarà possibile ordina birra, tutte le altre sere invece no (non è che lo decido io, è che quel piccolo Hotel a Matmata è uno dei pochissimi – esclusi quelli di lusso – che hanno la licenza per gli alcolici…). NOTA: bisogna fare il pieno di carburante a Matmata Nouvelle, circa 15 km prima dell’arrivo in Hotel!

Sabato 23 Marzo: Matmata – Ksar Ghilane (140 km, 90% off)

Colazione in Hotel alle ore 07 già vestiti da moto (per i motociclisti). Oggi ci aspettano due luoghi tra i più belli della Tunisia… tre se contiamo anche Matmata ove già ci troviamo: gli altr i due sono la città berbera abbandonata tra le affascinanti (ma basse) montagne rocciose e l’oasi di Ksar Ghilane tra le alte dune di sabbia! (ma raggiungibile purtroppo o per fortuna anche via piste o addirittura via asfalto). Partenza dopo aver acquistato del cibo. Dopo  un breve trasferimento asfaltato raggiungiamo (in fuoristrada, pista di montagna in alcuni tratti impegnativa per i meno esperti) la più grande città fantasma in Tunisia, un interessante insediamento berbero abbandonato (sopravvive una sola famiglia con un asino). E’ incredibile come pochi viaggiatori siano a conoscenza di questo angolinp, e questo credetemi è sintomatico di come tutti vadano sempre nei medesimi luoghi. Dopo la visita torniamo indietro lungo la medesima pista di montagna e proseguiamo poi (dopo un paio di km di asfalto) nuovamente  in fuoristrada, lungo piste secondarie pochissimo frequentate) verso la bellissima e giustamente famosa oasi di Ksar Ghilane, con la sua sorgente termale calda ove con grande piacere ci immergeremo! Le piste che percorreremo per raggiungere l’oasi ci daranno grandi emozioni sia come panorami che come tipo di terreno, poco sabbioso (ma un po’ di sabbia ci sarà!) ma non certo banale… anzi. Tappa non lunghissima da non prendere alla leggera! Cena e pernottamento in campo tendato o in camere a due passi dalle dune…. NOTA: NELLA TAPPA DI OGGI NON ESSENDOCI VILLAGGI LUNGO IL PERCORSO E’ NECESSARIO  che ognuno si procuri prima della partenza (nel chiosco vicino all’Hotel) qualcosa da mangiare e da bere durante la tappa.

Domenica 24 Marzo: Ksar Ghilane – Douz (140 km, 40% off…da non sottovalutare)

Alle ore 07 colazione, poi fino alle 10 “tempo libero” per godersi la pozza di acqua calda termale (che speriamo di aver avuto il tempo di godercela anche la sera del giorno precedente…) o per fare un giro coi dromedari o coi quad fino al fortino romano, uno dei vari avamposti del limes tripolitanus. Anche oggi, per raggiungere la meta, affronteremo un percorso poco battuto, interessante e a tratti impegnativo, con una porzione di piste e con una parte anche in fuoripista nella sabbia lungo un fiume secco (oued), se le condizioni ambientali ce lo consentiranno. La seconda parte del percorso sarà invece asfaltata, lungo la direttrice Matmata-Douz, per raggiungere la pittoresca cittadina destinazione della tappa di oggi. Arrivati a Douz prendiamo possesso delle camerette nel semplice ma ricco di storia… sahariana hotel nel centro del paese a due passi dalla piazza de mercato. Cena nel ristorante a pochi metri dall’Hotel. NOTA: NELLA TAPPA DI OGGI NON ESSENDOCI VILLAGGI LUNGO IL PERCORSO E’ NECESSARIO  che ognuno si procuri (nel chiosco vicino al campeggio) qualcosa da mangiare e da bere

Lunedì 25 Marzo: Douz

Giornata libera a Douz. Questo è l’unico giorno del viaggio nel quale pernottiamo nella stessa location della sera precedente. Ciò darà l’opportunità a chi lo desidera di riposarsi, e di godersi finalmente una giornata slow alla scoperta del mercato di Douz, dei suoi negozietti di artigianato. Poi un po’ di manutenzione ai veicoli. Per chi lo desidera, negli hotel 3 o 4 stelle della zona turistica è possibile accedere a hammam e massaggi, che non fa mai male… un p’ di relax tunisian style, per non avere il sedere sempre sulla sella o sul sedile del 4×4…

Martedì 26 Marzo: Douz – lago salato – Gafsa

Tappa nuova. I nostri viaggi erano “famosi” per una bellissima e… luuuunga tappa da Douz a Kairowan, che passava per alcuni luoghi molto belli e poco noti della Tunisia “interna”. Eera ed è una tappa che quasi nessun operatore propone, ed era (ed è) il nostro fiore all’occhiello. Aveva però il difetto di essere molto lunga e di terminare (per forza di cose e di km) press una città che non mi è mai entrata nel cuore (Kairowan). In questo viaggio proviamo quindi a “smezzarla” e a cambiare la città anzi le città di destinazione. Oggi quindi facciamo la prima tappa della “ex Douz Kairowan”.

  • La giornata inizia, dopo un trasferimento di 45 km, con lo spettacolare attraversamento del lago salato (no… non è quello che state pensando: non andiamo come tutti a Chott el Jerid, troppo scontata come meta), e questo già varrebbe la tappa. Ma per non farci mancare niente, attraverseremo il lago in prossimità di strane e alte dune di sabbia bianca e strani pinnacoli, molto diverse da quelle viste nei giorni scorsi… dune che ben pochi hanno visto!
  • Dopo il lago salato saliremo verso uno dei passi più spettacolari della Tunisia, sulla cui cima sorgono dei villaggi berberi in pratica ora abbandonati. E’ la zona che chiamo della “piccola monument valley”. Ci dirigiamo infine a Gafsa, cittadina non certo turistica ma che ci darà l’occasione di vedere una vera città tunisina, non “modificata” da turismo.

Mercoledì 27 Marzo: Gafsa – Hammamet

Questa è ufficialmente un trasferimento, ma riusciremo a trasformarlo in una bella tappa con tratti panoramici e offroad (in pratia è la seconda parte della famosa traccia Douz Kairowan della quale vi parlavo). Ho già in mente un passo di montagna (collina) non banale che si trova a sud di Kairowan, e che potremmo fare (vietato a chi non ha pratica o ha moto molto grosse tipo GS1300 ecc a meno che non sia veramente bravo). Anche perchè non faccio quel passo da 5 anni e chissà se le piogge lo hanno rovinato. E prima di quel passo potremo passare per il piccolo Canyon e per i villaggi berberi, insomma non ci annoieremo! Cena e pernottamento a Hammamet, famosa località che non ha bisogno di presentazioni.

Giovedi 28 Marzo: Hammamet – imbarco

Colazione, mattinata libera per la visita a piedi della medina di Hammamet, per chi vuole. Vi avviso che i venditori dei suvenir nella medina sono tanto insistenti quanto bravi a convincervi, siate pronti a trattare, è comunque bello portare a casa qualche piccolo souvenir e  al contempo dare una mano a questi commercianti che in questi anni se la stanno passando male, come d’altra parte praticamente tutti in Tunisia… chi frequentava la Tunisia nel passato sa cosa voglio dire. Nel pomeriggio partenza per Tunisi per l’imbarco. Consigliamo fermata al ristorante Sicilia per uno spuntino a prezzi… tunisini, prima di tornare alla dura realtà delle lattine a 3€ in traghetto. Nel chiosco vicino è possibile acquistare frutta secca, lattine, ecc e spendere gli ultimi dinari. infine chck-in ed imbarco.

RACCOMANDIAMO FORTEMENTE DI ACQUISTARE UNA POLIZZA PRIVATA ANTI-INFORTUNI TIPO EUROP ASSISTANCE!

PREZZO DEL VIAGGIO: 1750€ a persona minimo 6 persone (prezzo per piloti moto, supplemento per chi è in auto per via del maggiore prezzo del traghetto per i 4×4) e un massimo di 10 (moto) o 10 4×4. Prezzo per passeggeri: a richiesta.

include:

  • tracce GPX del viaggio
  • traghetto in cabina doppia + moto
  • hotel o campo tendato 2/3 stelle, camera/tenda doppia, mezza pensione  in Tunisia (150€ supplemento singola per tutto il viaggio)
  • staff italiano in moto
  • staff tunisino in 4×4 per assistenza e trasporto valige

non include:

  • pasti, se non le colazioni eventualmente incluse nelle prenotazioni hotel
  • supplemento traghetto per 4×4 al posto della moto

IL  VIAGGIO E’ ADATTO PER: 4×4 con ridotte, moto da enduro bicilindriche o monocilindriche, sia storiche che moderne. In totale il viaggio è lungo circa 1300 km e dura una settimana.

DA PORTARE

  • passaporto
  • carta verde proprio veicolo
  • 1 smartphone di scorta per poter inserire una SIM tunisina in modo che ognuno abbia traffico dati
  • abbigliamento personale e… tecnico in caso di piloti moto.
  • eventuali pezzi di ricambio se si è a conoscenza di “punti deboli” del proprio veicolo.

PER TUTTE LE ALTRE DOMANDE (ed eventuali attrezzature di ricambio per 4×4 o moto) , cliccate qui: FAQ desertiche.

qui alcune foto dei viaggi precedenti


Come preparare la moto e il 4×4

Già dal titolo capite che questo articolo – come anche altri nel nostro sito – è controcorrente.

Quello che sto per dirvi potrebbe non piacere a voi e di certo non piace ai “preparatori”, ossia quelli che vendono accessori per la vostra moto e 4×4.

Il deserto ha molti insegnamenti da offrire, e noi/voi abbiamo tanto da imparare. Quindi quale miglior connubio?

Qui vi racconteremo cosa abbiamo imparato in tutti questi anni di viaggi. In poche parole, per farla semplice, il deserto insegna principalmente la SEMPLICITA’ e la ESSENZIALITA’ (e per tanti che ci vivono quasi sempre la POVERTA’).

Per noi fortunati viaggiatori “occidentali” che lo frequentiamo per nostro diletto, la POVERTA’ non interessa (se non a chi di noi si dedica anche al volontariato), ma semplicità e essenzialità sì. Vengo al dunque: PREPARARE il proprio veicolo per un viaggio nel deserto è una GRANDE SODDISFAZIONE, un grande divertimento e una grande spesa di soldi. Lo so benissimi perchè ci sono passato anche io quando tutto inziò per passione. Quindi lungi da me togliervi il divertimento ?

Però devo dirvi anche le cose “come stanno” dopo oltre 20 anni che “navighiamo” da queste parti. Se fate caso ai (pochi) veri viaggiatori che sono in giro, hanno solitamente veicoli molto SEMPLICI E SPARTANI, privi di qualunque cosa NON STRETTAMENTE NECESSARIA. Questo discorso vale sia per le 4×4 che per le moto.

Tutto ciò che mettete sull’auto (o sulla moto) ha un PESO, un INGOMBRO e un qualcosa che lo tiene fissato al veicolo. Quel “qualcosa” (una saldatura, un dado+bullone, una staffa ecc) si può ROMPERE con le vibrazioni delle piste, e in ogni caso qualunque cosa occupa posto e pesa, come appena detto. Quindi: MENO COSE PORTATE MEGLIO E’.

Il concetto di “strettamente necessario” è ovviamente relativo: una settimana in Tunisia dormendo in campi pronti o Hotel necessita di avere con sè POCHISSIME COSE… una traversata da Tunisi a Città del Capo… qualcosina in più. Però quelle pochissime cose che avete devono essere DI OTTIMA QUALITA’ per resistere alle sollecitazioni dei viaggi. Non devono rompersi e se si rompono devono essere riparabili per quanto possibile.

Io consiglio quindi di RINUNCIARE  a tutto ciò non sia necessario, anche se questo vi farà rinunciare a qualche comodità costosa e complicata. Poi… per l’amor di Dio, ognuno è libero di riempire il proprio 4×4 o moto di tutte le cose esistenti… noi diamo solo consigli. Dopo tutte queste chiacchiere filosofiche, ecco qui qualcosa di pratico.

COSA SERVE AVERE DI “BUONO”?

AUTO 4X4:

  • Buoni ammortizzatori/molle con GOMMINI (anche dei puntoni ecc ecc) IN OTTIMO STATO (considerate che un ammortizzatore professionale parte da 200-250€, se avete comprato un ammortizzatore da 40€… durerà quanto durerà). Se arrivate in viaggio con un assetto da trial… prenderete delle belle botte di “fondo corsa”….
  • Buone gomme adatte ai percorsi offroad, come BF Goodrich allterrain o mud, Michelin 4×4 O/R o simili
  • Buoni alberi di trasmissione/crociere. Se le crociere sono nuove/ ingrassate, andrà bene. Sono quelle il punto debole degli alberi.
  • Un buon punto di ancoraggio anteriore e posteriore.
  • Se avete verricello e gancio traino male non fa (anche se il verricello pesa, può essere molto utile).
  • Per il resto basta che il veicolo sia “a posto” come manutenzione, non occorrono particolari miracoli… si vive benissimo senza snorkel, senza distanziali (anzi fanno male), senza gomme super larghe ecc…
  • nei viaggi fatti in stagioni calde l’unico lusso che mi consento è un piccolo frigorifero a compressore (quella a “cella pelteier” sono dei giocattoli, senza offesa) che mi permette di portarmi dietro alcuni cibi che altrimenti sarebbe impossibile trasportare. E di avere qualche bibita fresca. Lo ammetto avere bibite fredde nel deserto è molto lussurioso!

MOTO ENDURO:

  • Buone gomme: per un viaggio nel deserto servono gomme con CARCASSA ROBUSTA e TASSELATE, non gomme mezze stradali delicate. Tutte le gomme “da raid” vanno bene, dalle Mitas E09 alle Michelin Desert o MT21 ecc ecc. Tra le gomme usate spesso dai BMWsti (come me) vanno bene le TKC80… mentre non vanno bene le TKC70…. che magari vi permettono di fare il viaggio comunque ma dovete sperare che non piova e che non passiate su pietre taglienti….
  • buoni ammortizzatori (forcella e ammortizzatore posteriore).
  • filtri aria speciali secondo me NON sono indispensabili. Lo cambiate prima di partire e… quando tornate.

COSE INUTILI (o almeno non necessarie) DA… NON PORTARE

Qui potremmo fare una lista infinita… inutile non significa dannoso. Ma solitamente costoso… e più cose portate più vi si complica la vita. Ho visto fuoristradisti dover lavorare mezz’ora per tirar fuori mezza casa dal loro veicolo per poter accedere a un cacciavite o una brugola… e intorno al loro auto pareva avessero creato un mercatino di accessori.

Ho visto complicatissimi sistemi ELETTRICI per spillare acqua da un costosissimo serbatoio, quando basta un tubo e “ciucciare” da esso con la bocca. Qualcuno addirittura aveva un sistema per scaldare l’acqua. C’era un simpaticissimo viaggiatore che aveva un cesso chimico dentro al suo 4×4. Un’altro aveva l’aspiratore a 12v per pulire l’ato dalla sabbia un paio di volte al giorno. Un’altro avevai i cerchi in lega coi dadi antifurto (ma non aveva la chiave per aprirli…). Potrei raccontarne fino a domani quante ne ho viste.

Barre a Led che illuminano a km di distanza… certo simpatiche ma si viveva anche senza. Sistemi complicatissimi per sollevare l’auto (palloni?!) mentre non avevano una binda (nè il loro 4×4 era bindabile). Oppure sistemi di gonfiaggio automatici delle gomme, manco fossimo a fare gare.  Ma anche i motociclisti non scherzano… nonostante sulle loro moto ci sia meno posto che sulle 4×4, riescono comuque a mettere le protezioni più assurde (io sono caduto in fuoristrada in tanti modi ma non sono mai riuscito a danneggiare la vaschetta dell’olio freno anteriore) o mettono costosissimi faretti lenticolari che alla prima caduta si rompono… e magari non hanno una protezione sottocoppa decente.

Meno plastiche/plastichine/plastichette il vostro 4×4 ha… (e la vostra moto ha) meglio è. Spoiler, spoilerini, paraspruzzi, spoiler laterali… tutto questo impedisce di poter lavorare decentemente con una pala (e/o con la binda) quando vi insabbiate. Nella foto sopra: uno dei nostri Defender da deserto… ridotto “all’osso” dopo decine di spedizioni… una specie di “selezione naturale” di tutto ciò che i costruttori aggiugno ai veicoli per motivi di “marketing”.

EQUIPAGGIAMENTI DA PORTARE CON SE’

Dopo avervi detto cosa… non portare, vediamo alcune delle poche cose utili da porte. Ovviamente si tratta di discorsi generali perchè una lista dettagliata dipenderà dal tipo di viaggio che farete. Quindi ciò che sto per dire potrebbe essere “troppo” o “troppo poco”, ma di base è ciò che io porto. Ovviamente se si viaggia in gruppo non occorre che ognuno porti tutte le attrezzature…

Per i 4×4

attrezzi di base per interventi sul veicolo (chiavi inglesi, cacciaviti, voltmetro ecc ecc)

scatola con ricambi “vari” (quelli più a rischio e/o quelli che ritenete più opportuni)

  • alberi di trasmissione e/o crociere di scorta
  • alternatore
  • un giunto omocinetico
  • pompa acqua
  • flangia semiasse
  • kit cuscinetti ruota (mai grippati ma….)
  • cinghia servizi
  • cilindro maestro e slave della frizione
  • scatola con minuterie varie (viti, dadi, qualche filo elettrico, fusibili, qualche gommino ecc…)
  • una seconda ruota di scorta (se viaggiate da soli e se il viaggio è lungo)
  • una binda
  • un secondo strumento di navigazione se il primo dovessere andare in “tilt”
  • radio CB (se anche gli altri la hanno)
  • cassetta pronto soccorso
  • ovviamente se fate “campo” serviranno le attrezzature da campo, ridotte al minimo.

Per le moto

Se la moto viaggiano da sole… il problema è la difficoltà di portare grossi carichi, quindi i motociclisti sono più “orientati” verso l’essenzialità e la semplicità richiesta dal deserto. Se stiamo parlando di piccole enduro “monocilindriche” che vogliono affrontare le dune, la loro capacità di carico è praticamente nulla e c’è necessità di un appoggio logistico di un 4×4. Se non altro perchè l’autonomia dettata da carburante e di acqua è piuttosto limitato. Per le moto che affronteranno le piste invece c’è possibilità di trasportare qualcosa in più con “motovalige” o soluzioni simili. Per un viaggio in modo servirebbe:

  • attrezzi base per operare sulla moto
  • piccoli pezzi di ricambio che possono essere utili (maglie per riparare catena, minuteria, fascette…) forse qualcosa di elettrico tipo bobina / raddrizzatore / centralina che non sono ingombranti
  • cavi frizione e acceleratore se pensate che siano “vecchi” (magari meglio sostituirli direttamente)
  • leva freno e frizione, specialmente se non avete i “paramani” chiusi sulla estremità del manubrio, perchè se si rompono in caso di caduta è un bel problema (specialmente la frizione)
  • una camera d’aria per ogni ruota o per chi viaggia tubeless, un buon kit riparazione
  • 3 leve serie per cambiare la gomma (operazione NON facile, specialmente se il copertone ha la carcassa dura… come DOVREBBE AVERE).
  • due sistemi di navigazione (specialmente se viaggiate soli… cosa che NON di dovrebbe fare).

Servono dei permessi per circolare in Tunisia?

Dipende dalle zone ove si viaggia. La mappa qui a fianco risale ad alcuni anni fa ma di base è ancora valida. Semplificando un po’ possiamo dire che la Tunisia si divide nelle seguenti zone, dal punto di vista della circolazione turistica e non:

a) zona di libera circolazione, ossia ove chi entra in Tunisia regolarmente con passaporto e il proprio veicolo registrato, può circolare liberamente. Quersta è la zona ove usualmente effettuiamo i viaggi.

b) zona nord (del Sahara tunisino), ove la circolazione non è libera ma è soggetta al rilascoi di permessi e/o alla presenza di guide e/o scorta a seconda delle condizioni cotingenti.

c) zona sud (del Sahara tunisino), dopo gli atti terroristici degli anni scorsi (potete approfondire la cosa seguendo questo link), è una zona interdetta normalmente all’accesso turistico. Lo staff di tunisialternativa ha avuto la fortuna di frequentare questa zona numerose volte nel periodo nel quale era presidente Ben Ali e la situazione della sicurezza (anche nel panorama internazionale, non solo tunisino) era maggiore.

d) zona “cuscinetto” di sicurezza che corre parallela al confine Algerino, e prosegue anche a nord della zona nord… interessando quindi anche le zone confinanti con la zona di libera circolaizone. Nella zona cuscinetto, la circolazione è di base interdetta. Fanno eccezione ovviamene alcune arterie principali che portano a dei valichi confinari. La situazione delle zone montagnose a confine con l’Algeria, non sono sicure. Per maggiori informazioni potete seguire la pagina Tunisia Sicura.

Come vestirsi (moto e non solo) e cosa portare (bagaglio)

PER I MOTOCICLISTI: stivali da enduro/cross (non stivali leggeti da turismo off), abbigliamento con protezioni integrate o corpetto, collare per chi… lo desidera (non obbligatorio, io lo uso).

Qui vi daremo alcune informazioni sul discorso vestiario, sia per i motociclisti che per…. gli altri. Iniziamo dagli “altri”, che poi sarebbero anche i motociclisti quando non sono in moto. Ovviamente il discorso vestiario dipende dal periodo dell’anno in cui andremo in Tunisia, ovvio. Qui trovate le tabelle con le temperature e i mm di precipitazioni per tutto l’anno-

Estate

è la stagione meno “famosa” per la Tunisia… per le temperature estreme che si raggiungono. Sul mare piò essere piacevole ma nel deserto ci sono stati viaggi in cui abbiamo incontrato 45 (o erano 54?? comunque una cosa assurda) gradi all’ombra in piena estate, e giornate lughe che sembrano non finire mai… TROPPO lunghe. E negli alberghetti acqua della doccia così calda da non poterla usare (probabilmente i tubi correvano in zone surriscaldate). Ho ancora gli incubi di quella giornata… pensavo: se riesco ad arrivare in Hotel – eravamo verso Tozeur – mi metto sotto la doccia fredda e non mi muovo più! sì… LALLERO! Doccia bollente… che incubo. Ma non divaghiamo.

Per il vestiario quindi roba leggera e larga di tessuti NATURALI e/o se siete appassionati di cose tecniche quei tessuti iper moderni da sportivi ma penso che nulla posso uguagliare il cotone. Più che altro vi servopno per coprirvi e proteggervi dai raggi solari assassini. Quindi necesssario anche coprire il capo. Il discorso principale riguarda poi ovviamente l’acqua… in quei giorni berrete quantità esorbitanti di acqua e integrerete con sali minerali. Se ci sono 54 gradi all’ombra potete immaginare dentro un veicolo senza aria condizionata. Non era possibile toccare la carrozzeria (ed era bianca). Questa foto a lato è della partenza all’alba il giorno seguente la doccia bollente a Tozeur. In solitaria per attraversare Chott el Jerid da Tozeur a Rejim Maatoug. Una delle cose più rischiose che ho fatto e che non rifarei (in quelle condizioni e da solo).

Mezze stagioni

Sono le stagioni più belle (specialmente la primavera!) e più adatte come clima. La primavera in effetti può essere più ventosa, ma se non si ha la sfortuna di prendere giorni di vento, puù essere la stagione più bella, dove vedrete il verde neo poveri campi della Piccola Savana (meraviglioso luogo che pochi conoscono) e anche i fiori nel deserto dopo la pioggia (se sarete molto fortunati). Intere aree di deserto coperte di un manto di fiori… non un fiorellino qua e là….

Ma torniamo al vestiario. Per chi non è motociclista la cosa è semplice, classico vestiario “outdoor” come usate in Italia in collina da marzo o ottobre. Per il motociclista basterè l’abbigliamento enduro “estivo” ma con l’accortezza di portarsi dietro qualcosa per brutto tempo improvviso (una giacca in goretex, un senza maniche in windstopper o qualcosa di underwear tecnico/termico) in quanto se si ha sfortuna si possono prendere sempre dei giorni di pioggia e/o freddo.

Inverno

Una delle stagioni più “frequentate” in Tunisia. Anche se io preferisco la primavera. Qui il discorso è facile… può fare freddo! anzi molto probabilmente farà freddo. Di notte nel deserto. Alcuni Capodanni si hanno 5-10 °C di notte… altri MENO cinque! E ci si sveglia di mattina con le moto coperte da uno strato di brina ghiacciata. Ci si sveglia al buio presto di mattina… e anche i pomeriggi o se vogliamo dire le sere sono lunghe e buie (il sole tramonta presto come da noi….). Quindi preparatevi psicologicamente e come vestiario.

Tornando al vestiario: per “tutti” raccomando calze calde e scarpe adatte al freddo perchè passerete ore più o meno fermi coi piedi sulla sabbia (si può sempre scalarsi andando a cercare legnetti per fare un fuocherello) quando saremo a Ksar Ghilane, e spesso i piccoli hotel che frequentiamo NON hanno riscaldamento quindi non sperate in camere o tende riscaldate… Per i motociclisti il discorso è simile: se di giorno siamo fortunati e il tempo è OK, potete sperare su temperature dai 10 anche ai 25 gradi, ma di sera può fare bel fresco. Specialmente nei trasferimenti “veloci” su asfalto il freddo si sente di sera. Quindi vestiario relativamente “pesante” e che possa fermare l’acqua… che se non la prendete in Tunisia potete sempre prenderla andando e tornando da Genova (beh lì potete prendere anche la neve…). La grandine l’ho presa solo un paio di volte in Tunisai ma una volta ha imbiancato tutte le dune come la neve. La neve l’ho presa una volta sola ma ero nei monti verso l’Algeria. Non i luoghi più allegri di questo pianeta.

QUI DI SEGUITO UN ELENCO NATO DALLA NOSTRA ESPERIENZA, CHE STA TUTTO IN UNA BORSA FLOSCIA DA 30 LITRI:

  • 1 camera d’aria anteriore e 1 posteriore anche se si viaggia coi tubeless. Se volete portare 2 anteriori, o se più persone del gruppo portano camere, la anteriore in emergenza può essere montata anche al posteriore (non viceversa ovviamente per motivi di raggio del cerchio, che sulle moto da enduro è molto più grande all’anteriore ce al posteriore).
  • kit riparazione tubeless (se si viaggia coi tubeless)
  • bombolette o pompa a mano per ri/gonfiare le gomme
  • filo di ferro, fascette, colla bicomponente per metalli, nastro adesivo, minuteria di dadi e bulloni
  • underwear ridotto al MINIMO (non occorre cambiarsi le mutande due volte al giorno)
  • 1 paio di calzoni da usare la sera quando si toglie l’abbigliamento da enduro.
  • giacchetta tecnica in caso di pioggia (tipo quelle che ripiegate occupano lo spazio di una lattina da mezzo litro) per la sera se non usate gicca enduro
  • 4 t -shirt economiche che potrete anche buttare quando odorano in modo poco piacevole. Oppure se preferite roba tecnica costosa… potete lavarla in 2 minuti nel lavandiono e la mattina dopo sarà asciutta (sperando che non becchiamo una settiman di pioggia hehehe)
  • 4 paio di calze di cotone: io propendo sempre per la eliminazione progressiva dei medesimi. Così ogni giorni viaggio più leggero
  • eventuale abbigliamento tecnico che non indossate (es: eventuae imbottiture termoche di giacca e pantaloni da enduro/viaggio)
  • spazzolino dentifricio e eventuali farmaci che si usano
  • mini kit pronto soccorso
  • 1 paio di guanti da moto più pesanti se fa freddo, meglio se impermeabili
  • sotto-casco
  • 1 tuta antipioggia che occupi poco posto, non occorre portarla se il proprio abbigliamento da raid è in tessuto goretex sesiete benestanti o imitazione goretex se siete meno benestanti
  • 1 paio di scarpe che occupino meno spazio possibile (sperando che non abbiate un 47) per quanto togliete gli stivali da enduro
  • 1 cavo per caricare il GSM/Smartphone in moto
  • 1 caricabatteria per GSM/Smartphone da 220V
  • facoltativo 1 Smartphone di scorta

VI ASSICURO CHE TUTTA STA ROBA STA IN UNA SACCO DA 30 LITRI…. perchè è quello che porto.

Bisogna portare poi la busta degli attrezzi di serie della moto (non dimenticate chiavi speciali e torx se sono necessarie!) e una piccola borsetta tipo quella da enduro che stanno dietro il sellino, contentente i ricambi di cui si parlava al punto precedente. Io che uso moto BMW mi sono portato anche:

  • bobina di ricambio
  • coperchio testa cilindro
  • pick-up dello spinterogeno
  • centralina
  • cavi acceleratore e frizione
  • leva freno e frizione

Questo è un esempio di equipaggiamento da raid in stagione media/fredda, se andate in primavera inoltrata o settembre  potete togliere varie cose… tipo imbottiture dell’abbigliamento ecc. Quindi ancora + leggeri…

Quanta acqua portare?

(mie considerazioni personali basate sulla mia esperienza e sul tipo di viggi che propongo).

Essenzialmente dipende dalla stagione. Visto che di solito NON organizziamo viaggi in estate, la quantità d’acqua da portare è abbastanza limitata. Specialmente viaggiando in gruppo. Viaggiando in gruppo, in caso di problemi in auto o moto, gli altri potranno chiamare i soccorsi (per esempio recandosi al villaggio più vicino) anche in assenza di segnale telefonico. Quindi sono da escludere lunghe permanenze forzate nel deserto.

Viaggiando in solitaria (ma se viaggiate da soli non starete leggendo queste righe….) i rischi aumentano (spec. in moto) e di conseguenza devono aumentare le scorte d’acqua.  Se vi avventurate in zone poco battute e/o peggio in zone di dune fuori dalle classiche direttrici turistiche, se cadete e vi rompete una caviglia cadendo in una zona senza copertura telefonica, la cosa diventa subito più seria (infatti sempre avvisare qualche amico fidato riguardo la traccia che state per fare quel giorno… in moto che se non fate vivi la sera, egli inizi a preoccuparsi). Se nessuno sa dove siete e quando dovreste ritornare “reperibili” nessuno verrà a cercarvi.

Ovviamente questo scenario ha risolti molto diversi nella stazione media/fredda o in quella estiva… dove  nei laghi salati le temperature possono raggiungere i 60 gradi (ho sperimentato 54 all’ombra a Ksar Ghilane in giugno). Quindi evitare di fare cazzate.

Riassumendo: in inverno o mezze stagioni non uso più acqua (o bevande affini non alcoliche) di quanta ne usi in Italia, quindi 2 litri divisi tra colazione pranzo spuntini e cena. Visto che colazione e cena si presuppone di farla presso un punto abitato (se non diversamente indicato dal programma), teoricamente portarsi dietro due bottigliette da mezzo litro basta. Questa come dotazione minima invernale per la Tunisia. Nei viaggi in Tunisia tipo questo si incontrano vari villaggi e cittadine durante ogni tappa quindi l’approvvigionamento dell’acqua non è un problema.

Situazione simile in Marocco, dove però ci sono alcune tappe dove durante il giorno praticamente non incontriamo insediamenti umani quindi meglio portarsi dietro almeno un litro / un litro e mezzo in inverno. In Sengal invece i villaggi sono relativamente frequenti (la savana è abbastanza abitata) ma nei più piccoli si trova solo acqua non “confezionata” quindi può essere utile una cannuccia filtrante tipo questa. Ne basta una per gruppo visto che si può applicare ad essa una bottiglietta e usarla per più persone. La cannuccia è utile anche nel deserto, non solo nella savana, perchè in caso di necessità si potrà usare senza patemi d’animo anche acqua di pozzo. Visto che amo viaggiare con la massima semplicità, e non sto facendo una gara, non uso camel-bag ma semplici bottigliette di plastica o borracce metalliche.

AD INTEGRAZIONE DEI PROSSIMI PARAGRAFI CHE RIGUARDANO POSSIBILI PROBLEMI A MEZZI E A PERSONE, CONSIGLIAMO DI ACQUISTARE ASSOLUTAMENTE UNA BUONA POLIZZA (tipo quelle che trovate qui) CHE OFFRA SIA ASSISTENZA AL VEICOLO CHE ALLA PERSONA! MI RACCOMANDO LEGGETE BENE LE COSE SCRITTE IN PICCOLO… non pensiate che sia come in quella pubblicità dove la signora incinta dal bel mezzo del deserto in Marocco telefonava e dopo 5 minuti scendevano con le funi dall’elicottero ginecologi chirughi e ostetriche. La realtà è molto diversa e fidatevi che in oltre 20 anni di motociclisti ne ho accompagnati negli ospedali tunisini…. o meglio nelle cliniche private.

Cosa succede se si rompe la moto?

In Tunisia la logistica dei soccorsi è relativamente semplice, se confrontata ad altri luoghi del Sahara. C’è una buona copertura telefonica e non sarà impossibile ingaggiare un 4×4 del luogo per recuperare una moto in panne e farla trasportare alla officina più vicina e/o sull’asfalto. PER UN RECUPERO IN ZONE NON ASFALTATE infatti bisogna al caso essere creativi in quanto il normale servizio di soccorso stradale  lì non opera, quindi dovremo cercare e ingaggiare un pick-up “privato” che ci porti fino all’asfalto (questa procedura richiede SVARIATE ORE non svariati minuti, chiaramente). 

Se ci troviamo in zona “turistiche” (non lontani da Douz per intenderci…) ci sono degli operatori specializzati in questi recuperi, se ci troviamo in zona “non turistiche”, dovremo cercare qualche agricoltore o meccanico che ci aiutino fino ad arrivare all’asfalto. Una volta lì potrete sfruttare la vostra Assicurazione. In ogni caso porteremo la moto fino a un luogo sicuro, senza lasciare essa o il pilota a cavarsela da soli in questo brutto momento. Ovviamente tutto il gruppo dovrà avere pazienza (o proseguire liberamente senza il tour-leader) in quanto è capitato a un altro… ma poteva capitare a te!

Cosa succede se mi faccio male?

Testo dal Contratto di Vaggi di Camelus:

5.1 regole specifiche per i viaggi fuoristrada

Nei viaggi compiuti in parte o in toto su percorsi non asfaltati, valgono le Leggi e i comportamenti dettati dal buon senso, ma le aumentate difficoltà del percorso off-road necessitano di particolari accorgimenti e disciplina. Innanzitutto ognuno è responsabile in prima persona per il proprio veicolo e per gli eventuali danni causati a terzi, a oggetti di terzi, o a se stesso e al proprio veicolo e alle persone presenti in esso. Lo Staff in buona fede non metterà mai volontariamente e con dolo in condizioni di pericolo un Viaggiatore. D’altra parte il Viaggiatore partecipando al viaggio avventura è conscio e accetta esplicitamente il fatto che viaggiare in fuoristrada in moto, quad, 4×4 o altro veicolo è una attività motoristica intrinsecamente pericolosa, quindi è possibile farsi male e causare danni al veicolo.

5.2 regolamento in caso di incidenti

Il seguente comma serve a disciplinare nello specifico il comportamento dello Staff e dei partecipanti in caso di incidente che accada a uno o più partecipanti e/o allo Staff medesimo.

Nel caso accada un incidente a uno o più partecipanti:

Premessa. Chi partecipa ad un viaggio “avventura” è cosciente (deve esserlo) che ci sono dei rischi, sia per chi viaggia in auto che chi viaggia in moto o altri veicoli meno “protettivi” dei 4×4 (come quad, moto, ecc). Questi rischi (incidenti con altri veicoli o cadute “da soli”) a parità di… gravità, sono molto più gravi quando avvengono in zone non servite dalla normale rete stradale asfaltata, in quanto i tempi per chiamare e specialmente per ricevere soccorso si allungano a dismisura, e possono facilmente raggiungere una o più ore di attesa, seguite poi da lunghi e dolorosi e lenti trasferimenti verso l’ospedale più vicino. Il quale ovviamente non sempre è… vicino, e spesso non è adatto a curare particolari situazioni, quindi si verrà poi dirottati verso Ospedali più grandi. Nel caso della Tunisia essi si trovano solo a Gabes, Sfax, Kairouan, Sousse, Hammamet/Nabeul e Tunisi, in buona sostanza sempre lontani dalla classiche mete desertiche de Sud. Il che rende già chiara l’idea che bisogna fare di tutto per NON farsi male.

Dopo questa premessa, passiamo al seguito. Il vostro capogruppo/ i vostri capigruppo (se sono più di uno) ovviamente non sono medici soccorritori, quindi possono dispensare solo le prime indicazioni di massima apprese nel corso di primo soccorso, ma certamente non possono fare molto in caso di incidenti importanti. Torniamo quindi al discorso di prima: essere sempre concentrati sulla propria e altrui sicurezza! Talvolta è già una impresa chiamare i soccorsi, poi c’è da aspettare che arrivino! Talvolta è persino difficile far capire loro dove ci si trova… in quanto non è che tutti i guidatori di ambulanze o paramedici abbiamo whatsapp e/o sappiano usare la posizione google maps… ammesso e non concesso che ci sia segnale gsm.

In ogni caso è importante che tutto il gruppo si attivi, ognuno con le proprie doti e specificità (se poi c’è un medico… tanto meglio!)  per risolvere la situazione o almeno minimizzare le conseguenze, senza farsi prendere dal panico e peggiorare le cose (es… se una persona deve andare in moto a cercare aiuto…. andarci con grande prudenza e non correndo, specialmente se le condizioni contingenti lo costringono ad essere solo, cosa che non sarebbe mai da fare). Usualmente è il capogruppo che va a cercare soccorso ma non è detto che possa sempre farlo. Qui facciamo dei ragionamenti generali.

Anche dopo che l’emergenza è passata, tutto il gruppo, sottoscrivendo questo contratto, accetta il fatto che il viaggio potrà subire piccole o grandi modifiche in seguito all’evento, ovviamente in modo proporzionale alla sua gravità. Ciò è particolarmente vero qualora ci fosse solo 1 persona di Staff, che dovrà evidentemente essere o con l’infortunato o con il resto del gruppo. Se lo staff è più numeroso sarà meno difficile gestire le ore e i giorni post-incidente. 

La regola generale è che una volta che l’infortunato sia stato affidato alle cure della Sanità (pubblica o privata) tunisina, il Capogruppo dovrà dedicarsi al resto del gruppo per proseguire il viaggio. Ripeto, è una regola generale, non assoluta. Il capogruppo deciderà di volta in volta sulla base della situazione contingente, possibilmente in accordo con il gruppo. Lo scopo è infatti non far sentire solo e abbandonato il ferito, ma al contempo la restante parte del gruppo usualmente desidera proseguire il viaggio per il quale ha pagato, e dunque c’è da gestire questa dicotomia non… facile da gestire.

Non dimentichiamo che in caso di sinistro c’è da organizzare anche il recupero del veicolo e/o il suo trasporto per esempio fino all’imbarco, se è possibile per l’infortunato essere presente anche lui all’imbarco per tornare a casa insieme al gruppo. Il recupero del mezzo non è sempre cosa agevole e richiede tempo e conoscenze. Di tutte queste cose i partecipanti al viaggio devono tenere conto ed avere pazienza. Si raccomanda quindi di stipulare assolutamente una polizza sanitaria, che vada a rimborsare poi tutte le spese che l’infortunato dovrà sostenere. Ricordate però che avere una ottima polizza sanitaria non significa che i soccorsi arriveranno più velocemente……

Nel caso un sinistro accada a uno o più membri dello Staff:

Vale tutto quanto ciò che è stato detto prima, con la “aggravante” che lo Staff non potrà portare aiuto a… se stesso, e la maggior parte delle incombenze toccheranno di fatto ai partecipanti. Se è presente solo 1 membro di Staff, l’incidente causerà ovviamente una modifica del programma di viaggio, la cui entità sarà proporzionale alla gravità dell’infortunio. Si applicherà comunque l’articolo 8 del presente contratto. Se lo Staff sarà composto da più persone, ovviamente i disagi saranno minori. In ogni caso è auspicata anzi necessaria per forza tanta pazienza.

Cosa succede se mi rubano la moto? (o l’auto?)

Ecco un’altra cosa che probabilmente non troverete sui siti degli altri organizzatori di viaggi (abusivi o no) in Tunisia. Per uno di questi due motivi: o non lo sanno (grave) o non ve lo vogliono dire (grave + scorretto). Noi invece lo sappiamo e ve lo diciamo. La probabilità che avvenga un furto d’auto è estremamente piccola, idem per le moto grosse. Oserei dire rischio veramente trascurabile / prossimo a zero. Per le “piccole enduro” il rischio è sempre bassissimo ma… un po’ meno basso dei veicoli precedentemente elencati. Questo per due motivi: le “piccole enduro” possono essere spostate anche “di peso” e caricate in un furgone e hanno un “mercato” maggiore delle moto più grosse, che anzi non hanno in pratica alcun mercato (salterebbero troppo all’occhio). Mentre una piccola enduro può essere utilizzata nei monti lontano da occhi indiscreti.

Il rischio varia molto da zona a zona, è praticamente nullo in alcune zone del Sud, è più alto presso alcune città più grandi dimensioni e/o in zone “calde” dove non vi portiamo. Per i possessori di piccole enduro consigliamo (quando si dorme presso Hotel in grandi città o città costiere turistiche) di legarle a due a due con una catena apposita (di quelle antitaglio, solite catene antifurto da moto). Gli Hotel nei quali vi portiamo sono testati da anni ma… nessuno ha la sfera di cristallo. Nonostante come detto il rischio sia prossimo a zero… vediamo cosa succede SE dovesse accadere. Per farla breve, quando voi entrate in Tunisia con il vostro veicolo, tra le scartoffie in arabo che firmate, c’è anche il fatto che sottoscrivete di rispettare le leggi sulla importazione temporanea dei veicoli. Tradotto dal burocratese arabo, il fatto che vi segnino sul passaporto la targa della moto, significa che voi con quella moto DOVETE uscire dalla Tunisia.

Nel caso la rubino, che succede? succede che fate denuncia alla Polizia (e…. incredibile ma vero, la Polizia si mette anche a cercare la moto ed è possibile anche che la ritrovino(!)) ma nel caso non la ritrovino che succede? Con la Polizia niente. Ma quando vi presentate in porto (o all’aeroporto… tanto potete anche tornare in aereo sigh…) il noioso impiegato che annoiato deve timbrare il passaporto all’uscita vede il timbro con la targa della moto e dice (in arabo o forse in francese): e la moto dov’è? Allora voi (tristi e rassegnati) tirate fuori la copia della denuncia e sperate che tutto si risolva così. Invece no… anzi. Il fatto è che “di default” la Dogana tunisina NON crede che la moto ve l’abbiano ciulata MA crede che voi abbiate fatto i furbi e l’abbiate venduta a qualche tunisino e che ora sperate, con la storia della denuncia del furto, di scapolare le tasse doganali di importazione del veicolo. NON SCHERZO! Quindi senza battere ciglio vi chiedo di pagare le tasse di importazione (che più o meno equivalgono al valore della moto, secondo delle loro stime scritte in qualche misterioso elenco… ma potrebbero essere anche beh più alte del valore reale della moto in Italia). Se paghi esci.. se non paghi non esci. Non è che ti mettono in carcere ma non esci dalla Tunisia. Vacanza forzata.

Ora, da dove nasce questa situazione? Purtroppo in passato molti facevano i furbi e usavano questo metodo per portare veicoli illegalmente in Tunisia (o poi i veicoli andavano a finire il altri Stati limitrofi). Poi evidentemente l’Ufficio delle Dogane (con il quale vi sconsiglio di aver a che fare) si è stufato e ora non crede nemmeno a chi hanno veramente ciulato la moto.  Poi come in ogni paese arabo (e non solo arabo) avendo Santi (?) in Paradiso e agganci vari si può provare a contrattare sul prezzo da pagare e se si hanno buoni santi si può anche riuscire a convincerli che la moto è stata veramente rubata e si riesce a uscire senza avere la doppia “beffa”… ma è una eccezione. Di base vale la regola di pagare. Il problema è ben più grave per qualche genio (ce ne fù più dì uno) che portò in Tunisia auto di valore, e sperava di uscire con la denuncia di furto… perchè se scoccia pagare 1500€ per una vecchia enduro monocilindrica anni 90, è ben peggio dover pagare 60.000€ per una Mercedes seminuova, venduta illegalmente sul confine con la Libia. Ecco, ripeto: il rischio è praticamente nullo, ma noi siamo qua per dirvi le cose come stanno, la nostra esperienza di tante avventure e disavventure vissute in anni di viaggi è al vostro servizio. Altrimenti che ci stiamo a fare?

GPS o “telefonino”?

Questa domanda non ci è stata rivolta direttamente ma l’ho letta su un noto gruppo facebook. Ovviamente le risposte sono state le più disparate, probabilmente date da chi non frequenta il deserto (statisticamente siamo pochi). Detto questo, visto che lo smartphone lo hanno tutti, se qualcuno vuole prendersi l’ultimo Garmin o ne ha uno a casa… nulla osta a portarlo con se (specialmente da quando le autorità tunisine hanno “liberalizzato” il suo uso. Tanti anni fa andava o nascosto o denunciato facendo un po’ di scartoffie… la cosa cambiava di anno in anno). Io sono stato uno strenuo sostenitore di Garmin, il mio primo fu un eTrex nel 2000, quando gli smartphone non esistevano (almeno come li conosciamo oggi). Me li sono “passati” tutti, fino al famoso 276C e 278C. Poche ore dopo aver acquistato il 278C (costosissimo), il medesimo è defunto in seguito a una (leggera) caduta in moto. Non che sia caduto lui… sono caduto io, lui è rimasto ancorato al manubrio, non ha subito danni esteriori ma evidentemente il colpo ha causato danni “interni” e non si è più risvegliato. Da quella volta, visto che oramai gli smartphone avevano raggiunto prestazioni notevoli, ho lasciato Garmin a favore di android.

C’è da dire che ai tempi Garmin aveva mappe dell’est Europa e del nord Africa molto scarse, e anche questo facilitò la mia migrazione verso android, che ha fantastiche app e mappe che costano pochi euro (per chi vuole risparmiare, ci sono anche cose gratis… ma consiglio di investire qualche euro). Ovviamente ora Garmin avrà ottime mappe… ma certo non meglio / non più economiche di quelle disponibili per Android. Ovviamente prediligere uno smartphome a un GPS Garmin (non cito altri brand perchè in pratica ha quasi il monopolio ma mi riferisco ovviamente a qualunque prodotto simile/concorrente) non significa che vada bene un telefonino qualunque. Esso deve essere “rugged” o tough, per resistere a urti, pioggia, sabbia, acqua ecc. Inoltre, MA QUESTO VALE ANCHE PER I GPS, se viaggiate in solitaria è molto più prudente averne DUE. Così non scontentate nessuno… magari prendete un Garmin e uno tough phone. Mi è capitato che NON solo il famoso 276C ma anche il semplice eTrex andassero “in bomba”…  lasciandomi a bocca asciutta sul più bello. Anche gli smarphone possono andare in tilt, ma finora non mi è mai capitato che NON fosse possibile poi risolvere forzando il riavvio.

Quindi quando viaggio in solitaria per cercare per voi nuove piste, mi porto sempre due tough phones, e se sono in zone particolarmente impegnative, anche un telefono satellitare.

Con chi andare in Tunisia (o Marocco o Senegal…) ? (quanto costa?)

Talvolta accade che la prima domanda che mi fanno sia “quanto costa” il viaggio… ancora prima di sapere quali servizi siamo inclusi ecc ecc. Ma c’è un’altro aspetto ancora più “importante” di quali servizi sono inclusi. Ogni operatore/capogruppo è molto diverso dagli altri (suo colleghi). Lo posso dire con sicurezza perchè parlo di me stesso… e per certo ho un approccio unico (IL CHE NON VUOL DIRE MIGLIORE). E’ quindi importante che voi parliate e studiate il tour operator / tour leader che vi porterà in viaggio, perchè con lui passerete gran parte del tempo delle vostre PREZIOSE ferie. Si dice che il tempo è denaro…. ma non è vero: IL TEMPO E’ MOLTO PIU’ IMPORTANTE DEL DENARO. Quindi prima vedete quale Operatore vi va a genio… poi vedete quanto costa. Risparmiare 100 o 200€ e passare una settimana con un tour leader che “non potete vedere”…  NON HA PREZZO ?

Procedure doganali per lo sbarco in Tunisia